Lettera dal fronte

Day 251, 22:54 Published in Italy Italy by Compagno

Dal diario del generale Compagno, subcomandante delle brigate dei volontari italiani,scritto subito dopo la battaglia di Saarland.

"Lunedì 28 luglio 2008,giorno 251 del nuovo Mondo

Scrivo dalle rovine di Saarbrucken. La città è un cumulo di macerie. Ieri non ho potuto partecipare all'assalto a Dresda,i medici me lo hanno impedito. Kamran era infuriato,sbraitava contro i volontari,Irian invitava a stare tranquilli,ma si vedeva che era preoccupato. I ragazzi erano senza comando,anche Akira era all'ospedale. Che potevano fare,non sono soldati di professione.
Oggi dobbiamo ancora capire cosa sia successo. Solo un gran polverone alla fine della battaglia. La posizione noi l'abbiamo tenuta,ma.....difficile da spiegare. D'un tratto ci siamo ritrovati in mezzo agli svedesi che sventolavano la bandiera blucrociata e la bandiera bianca.
Bandiagara esclama: "Abbiamo vinto! Si sono arresi!" Ma c'era qualcosa che non andava..... Infatti,tutto ad un tratto,ci puntano i mitra in faccia e ci ordinano di consegnare le armi. Siamo sorpresi,ci mettiamo in guardia,ma i ragazzi volontari hanno paura. E come si fa a non averne in una situazione simile?
Arriva un ufficiale svedese di grado medio. Invita alla calma a gesti e fa abbassare le armi. Non mi fido,dico di non sparare ma di non abbassare i mitra. Lui,noncurante,si avvicina e mi consegna una lettera. E' in inglese e svedese,ci capisco poco o niente. Faccio chiamare Vegaicm,per farmi tradurre. Arriva dicendomi che la scenetta si ripete con tutti i gruppi di nostri soldati che incontrano gli svedesi. Gli faccio tradurre la lettera,mi dice che "vista la mancanza di qualsiasi autorità civile e militare in Germania,la Svezia si assume il compito di governare questo paese".
Rimango senza parole. Chiamo il comando,Irian mi dice che il comando supremo svedese gli ha notificato la stessa frottola. Non so cosa fare,chiamo l'ospedale per capirci qualcosa. Lì mi risponde Alceo dicendomi che si sono barricati dentro,e da loro si combatte ancora,ma la linea si interrompe.
Merda,pensai.....
Ci ritiriamo lentamente,mitra in pugno,senza dare le spalle agli svedesi.L'ospedale è troppo lontano,andiamo al palazzo del governo,ma è tutto abbandonato. Scartoffie in polacco e pezzi di documenti bruciati. Sembravano scritti in svedese. Ci piazziamo lì,gli svedesi devono sempre arrivare.
Chiamo il sindaco di Saarbrucken,Grinman,un amico tedesco. Mi dice,sconvolto,che per il mondo la guerra è come finita,i governi hanno iniziato a riconoscere la scomparsa della Germania come entità statale.
Rimango senza parole. I leader supremi non parlano,però intanto basta accendere la radio per sentire come Norvegia,Regno Unito e compagnia bella si dichiarino felici per la pacificazione dell'Europa centrale.
Battuti non dal nemico,ma dalla burocrazia dei leader supremi.

Per ora aspettiamo,i governi amici ancora riconoscono la Germania,e parlano con i leader tedeschi. Ma anche se la guerra ripartisse effettivamente,il morale è a terra,la stanchezza si sta impossessando degli uomini,e anche di me. L'unico effetto sicuro di questa rogna è che i feriti non possono entrare all'ospedale,perchè gli svedesi sono entrati e hanno fatto un mezzo massacro. Morti e feriti. Perlomeno pochi prigionieri. Ramon,Alceo e gli altri sono riusciti a scappare.
Stasera tornerò in Italia,eventualmente recuperò un pò di equipaggiamento. Ma sono sfiduciato,quanto meno sto abbastanza bene fisicamente.

Senza ulteriori novità,saremo costretti a sciogliere il CVI. Quassù i ragazzi rischiano di fare la fame per niente. Devo anche rintracciare i russi e i compagni spagnoli,non ho idea di cosa sia loro successo."