II. Conti della serva. Parte Prima. [Update]
AlexanderAle
Quest'oggi voglio fare con voi lettori qualche calcolo per divertirmi un pò. Senza precisione, giusto qualche conto della serva.
Osserviamo la tabella seguente:
Considerando il costo di 1500 ITL per aprire il campo di grano, supponendo di produrre 42 unità giornaliere di materia prima in Sicilia (bonus 20😵
e ipotizzando una vendita della stessa materia prima a 0,02 ITL si ha un ricavo giornaliero di circa 0,84 ITL.
Dividendo l'investimento iniziale di 1500 ITL per il ricavo giornaliero, si ha che il capitale iniziale viene ripagato dall'investimento dopo circa 1785 giorni. Non molto conviente, direi.
Ora complichiamo un pò il caso.
Supponiamo di voler espandere la nostra filiera realizzando una azienda di cibo, come mostrato nella tabella seguente.
Il costo è di 2800 ITL (=10 GOLD)
Consideriamo che la produzione totale giornaliera di materia prima sia di 42 unità.
Se immettessimo la produzione giornaliera della nostra azienda di cibo Q1 sul mercato (42 unità), si ricaverebbe, se il prezzo unitario di cibo Q1 fosse di 0,04, circa 1,68 ITL. Per il momento archiviamo questo dato.
Si potrebbe però di optare per l'autoproduzione/autoconsumo.
Conviene quindi prodursi in proprio il fabbisogno giornaliero di cibo?
Facciamo due conti:
ITL necessari per produrre 42 unità cibo Q1 al giorno: 1500 ITL di investimento per il campo di grano e 2800 ITL di investimento per l'azienda di cibo Q1.
Totale: 4300 ITL.
Supponendo invece di investire i 4300 ITL di cibo per acquistare cibo Q1 a 0,04 ITL/unità, si riuscirebbe a comprare circa 107500 unità di cibo Q1.
Quindi la domanda è: da che punto in poi conviene l'autoconsumo? Semplice: dividendo 107500 unità di cibo Q1 per 42 unità di cibo Q1 consumati giornalmente, il risultato che si ottiene è superiore ai 2500 giorni. Dal 2559 giorno in poi, l'autoproduzione/autoconsumo ci farebbe risparmiare. Wow. A campare nella VL per tutto questo tempo.
Quindi: conviene davvero l'autoproduzione?
La risposta è NO. Per ben 4 motivi.
1. C'è ritorno economico effettivo solo dopo circa 2560 giorni.
2. L'autoproduzione/autoconsumo danneggia l'economia e produce la sola misera autosussistenza senza alcuno sviluppo reale dell'economia eItaliana.
3. Riducendo gli investimenti individuali per l'autoproduzione/autoconsumo si incrementerebbero quelli legati alle spese militari con conseguente aumento di probabilità di riconquistare i territori persi in passato.
4. Si registrerebbe maggior offerta di lavoro in quanto le poche grandi aziende votate effettivamente alla produzione avrebbero maggiori richieste di beni. Questo si tradurrebbe anche in un salario fisso per tutti. Non dimentichiamo che, come visto precedentemente, l'autoproduzione/autoconsumo ci permette di risparmiare circa 1,68 ITL giornalieri, supposto di non comprare altro cibo Q1 dal mercato. Se trovassimo invece un lavoro da 5 ITL giornalieri, il vantaggio giornaliero si attesterebbe sui 3,32 ITL supponendo costante l'acquisto di cibo Q1.
CONCLUSIONI:
Riducendo l'autoconsumo/autoproduzione si creerebbero innanzitutto più posti di lavoro e in secondo luogo i lavoratori avrebbero un guadagno netto se lo stipendio si attestasse ad un valore superiore essenzialmente allo zero (ciò significa che comunque, lavorare e comprarsi il cibo è maggiormente redditizio).Inoltre una politica di riduzione delle trattenute fiscali e di corretta riduzione dell'IVA legata ad un incremento delle tasse di importazione, potrebbero creare i presupposti per una importante leva economica per poter risollevare la disgraziata economia eItaliana.
N.D.R. Ringrazio Mister Y per aver sottolineato l'errore di calcolo sulle materie prime e prodotti finiti del cibo. Ti devo...degli spinaci con ferro.
Comments
Naturalmente rimane l'obbiettivo principe ormai ampliare come prima cosa almeno il TG gratuito e volendo anche quello da 0,19 che tutti si possono permettere usando le medaglie per pagarlo.
Però devi anche considerare che le aziende poi si uppano e quelle di Q maggiore portano a risparmi più sostanzioso (almeno le armi). Per il cibo concordo, ma specifichiamo che per le armi (sopratutto q alte) conviene di più l'autoproduzione..
V
beh relativamente secuea... per esempio le q7 a produrle rispetto a comprarle si "risparmiano" massimo 2 itl con investimenti di più di 700 gold per la fabbrica armi e ora non so quanto per le raw...
E' anche vero che se i gold comunque ti avanzano da qualche parte devi investirli, e dopo che hai fatto i TG e hai una scorta di cibo e armi, anche comprate vendendo gold, comunque prima o poi accumuli e conviene sempre fare l'azienda, intanto inizi a risparmiare, centesimi o no, fai fruttare i gold..
Investire sì, ma magari dando lavoro ad altri e facendo avanzare l'economia. Non certo per l'autoconsumo.
e sub : P
Ottima analisi,solo un piccolo appunto; il ROI (ovvero il ritorno dell'investimento) si dovrebbe calcolare sulla metà del costo delle fabbriche visto che dissolvendole si recupera la metà dell'investimento stesso...
Giusto, però quando si valuta l'investimento credo che la possibile dismissione non venga considerata.
Però giusta osservazione!
Faianche conto che gli upgrade in periodi di sconto costano il 56 / 60 %.
mi piace.
solo una cosa ma 4.2 è l'incasso vendendo i 120 panini?
per fare 120 panini q1 ci vogliono 120 unità di materie prime quindi o si spendono 2.40 itl oppure servono tre fattorie.
al prezzo di vendita del panino 0.04 bisogna togliere la vat 20% quindi il prezzo netto sarà di 0.033.
secondo me il tempo di ritorno dell'investimento si allunga ulteriormente.
No 4,2 sono i panini creati con 42 unitá di materia prima.
Perchè dici che per fare 120 panini ci vogliono 120 unitá di materia prima? Dalle tabelle che ho a disposizione, per fare 10 unità di cibo Q1 occorrono 100 unitá di materia prima (con bonus nullo).
P.S: giusta osservazione sulla VAT ma..sono pur sempre conti della serva!
Nooooooooooooo, noooooooo! Cosa dici mai? Non hai la tua fabbrica di cibo per vedere? Con 42 materie prime ci fai 42 panini. Hai sbagliato tutti i calcoli di un fattore 10 quindi. Come quelli del ferro negli spinaci...
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allora leggi bene.
Per fare un tavolo ci vuole il legno
per fare il legno ci vuole l'albero
per fare l'albero ci vuole il seme
per fare il seme ci vuole il frutto
per fare il frutto ci vuole un fiore
ma non divaghiamo per fare 120 panini q1 ci vogliono 120 unità raw cibo ce ne vogliono 240 per un panino q2 e così via.
per fare 10 armi q1 ci vogliono 100 raw armi 200 per 10 armi q2 e così via.
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V+S
Gran bell'articolo!!!
scusami ma come fai a dire gran bell'articolo. i commenti sono tutti negativi e non per l'idea ma per il fatto che contiene degli errori di concetto e tu dici gran bell'articolo.
il giornalista per sua inesperienza sta dicendo che 2+2=9 mentre noi gli stiamo spiegando che fa 4 e tu dici gran bell'articolo.
sempre difficile capire il vostro metro di giudizio.
Ho corretto l'articolo. Prego chiunque noti qualche altro strafalcione di segnalarlo ricordando comunque di considerare il titolo dell'articolo: sono i conti della serva ma che comunque hanno un senso pratico.
vittorio,a me l'articolo e piaciuto,nonostante ci siano degli errori,è stata una bella trovata quella di parlare della convenienza di investire nelle aziende o comprare al mercato il cibo, tra l'altro ha esordito proprio dicendo che sarebbero stati dei conti fatti un po alla carlona "Quest'oggi voglio fare con voi lettori qualche calcolo per divertirmi un pò. Senza precisione, giusto qualche conto della serva."
Personalmente l'idea mi è piaciuta e ho commentato positivamente..
ma per conti della serva non significa che i conti sono sbagliati o grossolani, anzi tutt'altro significa che sono pratici e concisi e non badano a tante sofisticazioni lessicali.
esempio di conto della serva 2+3=5
esempio di conto sofisticato 2+3😞((100-102)x5)+20):2
Caro Filippo2010,
Ad essere precisi, l'espressione "fare i conti della serva" ha due principali accezioni non dominanti tra loro e non verificate.
La prima accezione è legata al fatto che in passato le serve, alle dipendenze dei signorotti di paese, cercavano di risparmiare fino all'ultimo centesimo quando si recavano al mercato in modo così da poter fare la cresta sul resto.
Nella seconda accezione, "fare i conti della serva" o anche "fare i conti alla femminina" veniva usato in passato in senso dispregiativo in quanto era sottintesa la pochezza di ragionamento e di calcolo delle done. Quindi per conti della serva in questo caso si intendeva un ragionamento semplice, banale e approssimativo, come quello delle serve.
Io intendevo appunto fare dei "conti alla femminina" o, come si dice dalle mie parti, "alla femminella".
P.S.: si accettano donazioni in ITL reali e GOLD veri per creare una commissione di studio presso l'accademia della crusca.
P.P.S: ho giá scritto che l'articolo è stato corretto e rivisto. Se ci sono altri errori che potrebbero "plasmare giovani menti inesperte" sarò felice di correggerlo, sempre considerando che ci troviamo di fronte a "conti alla femminina".
Refuso riga 10: donne non done.