Cosa implica la guerra?

Day 560, 12:07 Published in Italy Italy by Compagno

Noto che da più parti,sulla stampa e sulle chat,si alzano sempre meno timidamente le voci sulla volontà popolare di dichiarare una guerra,qualunque essa sia. A giustificazione di ciò si pongono ragioni di ordine economico,di necessità di game (che stamo a fà qua senza guera?),di rivendicazioni di vario tipo (dall'irredentismo illirico alla vendetta con la svizzera teocratica).

Bene,senza dubbio queste argomentazioni sono comprensibili,ma ho l'impressione che la piazzagrida alla guerra a ogni costo (smentitemi,vi prego 😃) parli un pò senza cognizione di causa.

Aldilà dell'eventuale turbamento degli equilibri diplomatici all'interno e all'esterno di peace che una guerra a casaccio potrebbe provocare (le alleanze su erep sono quello che sono,mi sono stupito di aver ritrovato peace dopo 8 mesi),essa comporta:

-un massiccio esborso finanziario statale
-una mobilitazione totale dell'EI e dei lavoratori (in quanto guerra nazionale)
-un armamento massiccio dello stesso

a mio modesto avviso,questi tre fattori,nel caso di guerra prolungata,annullano i benefici immediati all'economia,poichè di fatto i soldati,in tempo di pace,sono lavoratori che producono le armi,i DF e gli ospedali che utilizzeranno poi in guerra,e il quantitativo di armi necessario per disporre di un volume di fuoco degno della fama dell'EI è molto più di quanto si pensi comunemente,senza contare il costo prettamente monetario per lo stato.

Analizziamo i 3 punti.
come dite? con 2000 armi q5 spacchiamo il mondo?
facciamo un rapido calcolo:
la prima armata ha circa 90 effettivi. Calcoliamo 6 fight (così diamo respiro pure alle fabbriche di gift 😃) al giorno,e quindi 6 armi per soldato. 90x6= 450. 450 armi utilizzate solo dalla prima armata in un solo giorno. Tenete conto che ci sono altre 3 armate......
indi 2000 armi finirebbero in una giornata e mezzo.
Per mantenere una guerra di una settimana ci vorrebbero almeno 10000 armi stockate.

Ma come le stockiamo le armi? Come? Ci pensano i soldati? mmm....(Dio Akira cit.)
E' indubbiamente vero che i soldati produrranno le armi che poi useranno,ma il loro contributo non può essere sufficiente. Indi occorrerrebbe una mobilitazione totale dell'industria,con spostamento di lavoratori dai settori secondari (cibo di livello basso,case,eventualmente persino raw materials) alle aziende di armi. Fattibilità della cosa? bassina,dato che per avviare il riarmo dell'EI dopo la Sardegna e le missioni ungheresi c'è voluto di ordinare a mezzo esercito di lavorare sottocosto nelle fabbriche,con malumore generale. Senza contare gli immensi problemi comunicativi dell'organizzare una simile operazione

Abbiamo le armi e l'industria pronte? fantastico! Andiamo a occupare Zagabria!
*passano i minuti
Che succede? che stiamo aspettando? Come? Abbiamo finito il gold? azz....

Già,tra i problemi c'è anche quello: il costo della guerra in gold. Costo che pesa sullo stato,quello stesso stato che a fatica e fra polemiche chiamiamole "procedurali" (mi dimetto-cit.) ha raggiunto il pareggio di bilancio. Pareggio di bilancio che andrebbe sicuramente a donnine in caso di dichiarazione di guerra e di offensive. E in quel caso le alternative sono due: o ribecchiamo per strada i tizi che hanno scoperto la pietra filosofale qui su erep (per trasformare i bug in oro),oppure lo stato (pena la bancarotta) dovrà prelevare le risorse necessarie dai cittadini stessi con un massiccio aumento di tasse,cioè togliendo soldi ai lavoratori e togliendo gli incassi "di guerra" (e non solo quelli,probabilmente) alle aziende.

Ora qualcuno potrebbe pensare: "ma ora abbiamo i teos con noi,la vittoria è certa!"
Bene,indubbiamente sono dei soldati formidabili,indubbiamente hanno una notevole base economica fra Italia e Svizzera che potrebbero (?) mettere al servizio del paese in caso di guerra nazionale,tuttavia le loro risorse sono tutt'altro che infinite. Ora,senza fare i conti in tasca a grizly,mi limito a far presente che nel testo della proposta di accordo di qualche settimana fa c'era la richiesta di "armi e gold in cambio delle prestazioni militari".


Questa è,per riassumere,la mia analisi delle eventuali conseguenze economiche di una guerra nazionale di lunga durata.
Non è per fare del disfattismo,per andare contro i sacri valori dell'imperialismo (o forse si?),per impedire che ci si continui a divertirsi in questo gioco. Anche a me piacerebbe una bella guerra dove combattere,rankare,sbattermi in hq e vedere la comunità unità verso un'obbiettivo comune.
Però occhio,bisogna usare il cervello e tenere conto di tutte le variabili,perchè altrimenti invece che i carri trionfali a Roma ci troviamo una bandiera straniera in Friuli,e un paese letteralmente senza più una lira.


(Dio) Compagno,membro dell'hq,vicecomandante 2a armata eitaliana