[MINISTERO DELLE FINANZE]Informazione e dovute spiegazioni sul piano fiscale

Day 819, 05:00 Published in Italy Italy by Citizen Cane

Dato che vedo molte discussioni sull'argomento, mi sento in obbligo come Ministro dell'Economia di dare una giusta informazioni sull'operato del Governo, e sopratutto chiarire dei punti fondamentali della politica Economica intrapresa negli ultimi mesi.
Premetto a tutti i lettori che sono tristemente abituato a fare degli interventi piuttosto lunghi, cercherò comunque di essere più sintetico possibile, anche se l'argomento in questione non lo consentirebbe.

Per chi non avesse voglia di sorbirsi tutto, consiglio di passare direttamente alla seconda parte in cui si parla delle finanziaria di questo mese.


La riforma fiscale proposta nel mese di Novembre 2009:

Ovviamente per descrivere il piano fiscale attuale, sono costretto a fare un passo indietro, e descrivere ciò che nel mese di Novembre portò alla necessità di attuare un radicale cambiamento nel sistema fiscale Italiano.

Come molti ricorderanno, in quel periodo particolare, l'economia italiana era letteralmente a pezzi. Il To Croato era passato da pochi mesi, quindi un mercato monetario devastato da continue rastrellamenti, casse Nazionali provate da una lunga serie di furti, e l'unica compagnia q5 statale andata persa con tutto il suo patrimonio di armi q5.
Oltre a tutto questo si aggiungeva il mancato intervento dei Governi precedenti al mese in questione (vuoi perchè fosse estate, vuoi per altri motivi), cioè assenza di interventi inc ampo eocnomico, totale assenza di battaglie e di wargames.
Sintetizzando la somma di tutte queste situazioni negative aveva portato a:
- Totale blocco delle vendite e fuga all'estero di molti italiani
- Stipendi ridotti all'osso
- Diminuzione delle compagnie attive
- Entrate fiscali totalmente assenti, basate unicamente sui lavoratori
- Produzione di armi per l'EI, totalmente inesistente
- Economia basata unicamente sul grain e sul cibo (va infatti ricordato che n quel mese queste due compagnie assimilavano oltre il 75% della produzione totale)


Ora è giusto ricordare che per due anni consecutivi la politica fiscale italiana è stata pressochè questa:

- Income (cioè la tassa sugli stipendi, e sul collect delle imrpese): attorno al 15%
- Import 99% per tutti i settori (scluse ovviamente le RAW)
- Vat attorno al 10%


Una politica totalmente protezionistica, basata sulle entrate fiscali prodotte dai lavoratori, che non premiava assolutamente l'export ne la libera concorrenza con il resto del mondo.
In aggiunta a quanto detto si creava una situaizone in cui il prodotto italiano finiva in buona percentuale a marcire per via degli stock invenduti, ma comunque tassati durante la produzione. Cioè una tassa sulla produzione che non si riesce a vendere.

Ci si presentavano due ipotesi:
1 - Sfruttare il fatto di avere stipendi bassissimi per diminuire il più possibile i prezzi, rispetto al mercato internazionale, così da attirar enel nostro paese più compratori possibile. Cioè proposta traducibile in: Vat e income entrambe basse ma la prima sensibilmente minore della seconda. Entrate fiscali ricavate dalla totale vendita delgi stock che prima restavano invenduti.

2 - Puntare sull'Export, per vendere gli stock che altrimenti restavano invenduti, senza però che lo stato ricavasse nulla direttamente a livello di tasse, ma che ne avesse un beneficio indiretto tramite l'aumento del PIL, e il conseguente benessere delle compagnie italiane. Questo comportava quindi l'azzeramento delle le tasse sui lavoratori, e quindi eliminando una delle principali tasse che colpiscono la produzione.


Tra le due scelte si optò per la seconda, dato che di fatto non siamo uno stato in grado di competere con i prezzi di paesi che hanno materie prime in grosse quantità e una popolazione più numerosa.

Questo sistema è stato attuato con coerenza per tre mesi consecutivi, portando a:
- Aumento delle entrate fiscali
- Aumento delle compagnie attive in tutti i settori
- Aumento dell'export
- Aumento della popolazione (su questo punto, va detto che ci sono molte cause che interagiscono, vedi BB, riorganizzaizone dell'esercito, e emigrazione Francese, fatto è che comunque l'aumento c'è stato).
- Produzione rapportata alle vendite, e non più incentrata sul Grain e sul Cibo.
- Produzione in larga quantità di armi per l'EI


Una nuova concezione delle tasse e finanziaria attuale

Ora andiamo più sullo specifico, abbiamo deciso di dividere le prduzioni primarie (cibo, armi, biglietti e regali) in due caegorie fondamentali.
- Produzione con vendita Lineare:
Cibo: il suo consumo non varia al variare del prezzo, ma è costante, dato che ogni cittadino di fatto può consumare solo una unità cibo giornalmente. Dunque è facile dedurre che se sia una popolazione attiva pari ad X, si avrà un consumo di cibo del tutto simile ad X.
Biglietti: Anche qui abbiamo una vendita lineare, con delle variazioni fisse e sempre previste, nei periodi elettorali, ma come per il cibo si può affermare che alla diminuzione del prezzo non si ha un'aumento delle vendite, dato che "mediamente" chi decide di viaggiare, lo fa per motivazioni totalmente casuali e personali, che non tengono conto dle fatto che il biglietto costi un centesimo di gold in più o meno.

- Produzione con vendita Variabile
Armi:La vendita di armi ovviamente varia drasticamente a seconda che ci siano o meno guerre attive nel paese. Ma nel momento in cui abbiamo guerre attive, la vendita di armi varia a seconda del prezzo, cioè più basso è il prezzo generale delle armi, e sicuramente maggiore è la vendita in generale delle armi.
Regali: Come per le armi, dato che giornalmente si possono usare sino a 10 regali, è facile pensare che minore sia il prezzo, maggiore sia la possibilità che i cittaidni ne facciano uso.


Fatta questa distinzione, abbiamo poi deciso di tassare le prime con una VAT alta, dato che questa avrebbero garantito delle entrate lineari e costanti, senza causare una diminuzione delle vendite.
Mentre per le seconde è stata impostata una VAT inferiore.

Il concetto però importante: è che le prime possono sopportare una VAT molto alta, le seconde è preferibile che non sia troppo alta, dato che altirmenti avrebbero una diminuzione nelle vendite.

Nota: Motivo per cui mi trovo contrario ad una diminuzione radicale della VAT sui tikets. Aggiungo che nel particolare, i tikets Italiani avevano già i prezzi tra i migliori nel mondo, solo 5 offerte erano infatti presenti prima di quelle italiane, il giorno precedente alle due proposte di Napoleone.
Si parla di 1-3 centesimi di gold in più dell'offerta migliroe in tutto il mondo.
A quesot proposito credo che sia possibile discutere su una diminuzione di VAt di 2-3 punti % ma non di più.


EDIT: Invito a leggere questo spread che descrive il MODELLO ECONOMICO proposto:
https://spreadsheets.google.com/ccc?key=tC-IeBmWihTHVIrd_avlGEw&hl=en


Và poi aggiunto che con la presenza di income molto basse, cioè la tassa sui lavoratori, e quindi sulla produzione, tutti gli stock invenduti saranno da considerare esenti da grosse ed esose tasse, favorendo quindi l'esportazione verso altri paesi, che oltre ad avere tasse sui lavoratori maggiori, hanno anche stipendi statisticamente maggiori.

Esempio: Abbiamo un paese produce 1000 armi a settimana, 500 le riesce a vendere sul proprio mercato, mentre le altre 500 restano invendute. Con questo sistema, le prime 500 armi subiranno la maggior parte delle tasse statali solo al momento della vendita nello stesso paese dove vengono prodotte. Le altre 500 armi prodotte a basso costo, che non hanno subito delle tasse molto alte, potrannoe ssere piazzate all'estero, scongelando quindi un patirmonio nazionale che altrimenti farebbe la muffa

Il risultato crediamo sia adatto a combattere il dramma economico di erepublik, e che sopratutto PONE LO STATO NELLE STESSE IDENTICHE CONDIZIONI DELL'IMPRENDITORE, cioè traducibile con: SE L'IMPRENDITORE NON VENDE, NEANCHE LO STATO NON GUADAGNA. In questo modo il sistema crea una specie di allarme, se le tasse diminuiscono, significa che in qualche settore sono diminuite le vendite, e che quindi bisogna agire per risolvere il problema.

Nota: Sfortunatamente a causa della guerra, abbiamo dovuto per forza aumentare le income di qualche punto, questo ovviamente non era previsto nella riforma, ma ci siamo dovuti adattare.

Dato che mi sono dilungato un pò troppo, cercherò di esser breve per quanto riguarda il settore Wood.
In questo settore si tentò una semplice diversificazione del mercato per supplire al sovraffollamento di compagnie nel settore Grain. Cioè si decise che era preferibile avere 2-3 compagnie attive in uns ettore poco produttivo come il wood, rispetto all'avere l'ennesima compagnia Grain, che produrrà inutilmente altro grano da far marcine dentor gli stock (per la cronanca abbiamo oltre 30k unità di grano in Italia).

Per favorire questo "settore di nicchia"(per intenderci non era sicuramente uno dei punti fondamentali della riforma), si è impostato un'azzeramento dell'income (mentre al settore Grano è stata aumenta in modo drastico) e un'aumento delle import sul WOOD, così da favorire il legno "medio" Italiano.

In conclusione posso trovare più che plausibile la richiesta di diminuire limport ad un valore di 6%, ma trovo totalmente inutile aumentare l'income su uns ettore che vede mediamente max 2-3 compagnie aperte simultaneamente.

Con questo concludo.

Citizen Cane