Elezioni, e dintorni

Day 1,690, 09:09 Published in Italy Italy by Stedee

L’osservazione delle ultime elezioni è stata particolarmente interessante.
Non tanto per il suo (scontato) risultato, quanto per l’intensa propaganda elettorale e la varietà dei candidati scesi in campo; quasi sembra che il vincitore, Feliks, nemmeno si sia presentato. Egli, il suo programma e la sua squadra, sono assurti a simbolo del “vecchio ordine”, banale, scontato, da abbattere. Abbastanza curiosamente, tuttavia, sono due le maniere con cui si risponde.

La prima è il GdR. L’anarchia, in poche parole, come si è autodefinita. Che pure, ha ben poco di anarchico, ma anzi parla di alleanze, ridiscussione del ruolo internazionale dell’Italia … il tutto in nome di un altro ideale, l’antimperialismo. Il fenomeno non è del tutto nuovo, ma chiaramente basato su ideali politici di RL. Questo, a mio avviso, ne causa anche la scarsa applicabilità (dovuta alla troppo grande disparità di forze tra gli “imperi” e gli “oppressi”, insormontabile per il modello di combattimento di eRep). All’ideale politico si affianca molto probabilmente la consapevolezza della debolezza della nazione; per risolvere ciò, si propone un ideale tutto sommato avulso dal gioco; in poche parole, si finisce nel GdR. Si finisce a “giocare” a fare gli anarchici, a distruggere la struttura statale; non è niente di necessariamente negativo, solo un’originale e poco seguita concezione di gioco.
In tutto questo non vi è un attacco all’ordine precostituito, ma necessariamente lo si ritiene inadatto, per sua stessa natura, alla “riforma” a cui si vuole sottoporre il gioco.

La seconda metodologia è ben più aggressiva. In poche parole, si incita al rinnovamento. Sono “sempre gli stessi” a fare politica, “sempre gli stessi” a giocare e, quasi, a schiavizzare il resto della popolazione, all’insegna del malgoverno e della corruzione; dal “potere” escludono tutti, per garantire solo a sé stessi benefici e privilegi. Per questo dei cittadini particolarmente patriottici, ma sconosciuti alla politica “tradizionale”, decidono di scendere in campo per il bene della nazione. Reclamano di diritto il potere confidando nelle crepe della “vecchia” struttura partitica, che certo si renderà conto dei suoi terribili errori, e giungerà infine a supportare pienamente il cambiamento; oppure, sarà spazzata via. Quella che si viene a creare è, per usare un termine giornalistico ed abusato, una lotta contro una “casta” politica di potere.
Questa, in poche parole, è la filosofia dietro alla candidatura di eliassecchi.
Da dove ha origine? Molto probabilmente ancora una volta dalla RL, forse da una sincera volontà di rinnovamento. Ha una grossa componente anche la scarsa comprensione delle strutture create in chat e nei forum; si pensa di stravolgere queste strutture, ma poche cose sono più rischiose dei cambiamenti non maturati dopo attenta riflessione.
Ne esce un guazzabuglio di persone che, se elette, probabilmente non saprebbero nemmeno cosa fare, e non hanno una chiara idea di quello che l’incarico che hanno promesso di ricoprire comporta.

Per oggi, ha vinto ancora il “vecchio ordine”.
Vedremo che accadrà in futuro.

Non mi resta che salutarvi,

Stedee